Le mantidi
Le mantidi sono sicuramente degli insetti predatori molto conosciuti e abbastanza inquietanti anche ai nostri occhi.
In Italia ne abbiamo solo 13 specie, delle quali solo alcune abbastanza diffuse.
Le più comuni sono le Mantis religiosa, le Iris oratoria, le Ameles e qui al sud anche l'Empusa pennata.
Sono predatori che catturano facilmente anche prede che arrivano a metà della loro lunghezza e oltre, e le grandi Mantis religiosa, che arrivano ad essere anche più lunghe di 8cm, a volte possono
catturare anche dei piccoli vertebrati come le lucertole appena nate.
Ma la loro dieta si basa principalmente sugli insetti, anche perchè, mentre sono praticamente cieche alle prede immobili, sono particolarmente specializzate nell'individuare il movimento a scatti
degli insetti.
In genere cacciano all'agguato, immobili e il più possibile mimetizzate fra l'erba o su qualche rametto, anche se possono anche inseguire la preda quando l'attesa si dovesse fare troppo lunga.
Maschio marrone chiaro di Mantis religiosa che si mimetizza nell'erba.
Quando la preda è a portata scattano fulminee, pare che ci mettano ca. 1/25 di secondo per scattare e catturare la preda.
Hanno un ottima vista e non sbagliano molto spesso, 4 volte su 5 la preda non ha scampo.
Per catturarle usano le zampe anteriori particolarmente adattate, dette raptatorie, che si chiudono come un coltello a serramanico e sono dotate di spine che trattengono la preda finchè non è
stata completamente divorata, il che avviene in pochissimo tempo.
Il loro ciclo biologico varia a seconda delle specie, alcune depongono le uova nelle ooteche a fine estate nelle quali svernano per poi uscire in primavera, come le Mantis religiosa.
Femmina gravida di uova di Mantis religiosa.
Altre invece, come le Empusa pennata, escono dalle uova poco dopo la deposizione e svernano
sotto forma di giovani ninfe, che nei periodi più freddi si nascondono in qualche anfratto protetto
ma nelle belle giornate, anche invernali, escono a caccia, tanto che arrivano alla fine dell'inverno
già abbastanza cresciute.
Femmina di Empusa pennata
Ninfa invernale di Empusa pennata
In ogni ooteca ci possono essere anche più di 100 uova, e specialmente le specie più grandi possono fare anche diverse ooteche.
L'accoppiamento è sicuramente un momento delicato, soprattutto per i maschi, che si devono avvicinare alla femmina con molta prudenza per non essere scambiati semplicemente con una preda.
Ma se la femmina non è troppo affamata in genere riescono a sopravvivere all'accoppiamento.
Anche se un maschio adulto per la femmina che deve produrre diverse centinaia di uova è comunque una bella fonte di proteine molto utili.
Inoltre se durante l'accoppiamento la femmina mangia la testa del maschio eliminando quella parte del sistema nervoso pare che renda più efficiente la parte di sistema nervoso che controlla gli
organi riproduttori.
Le femmine si riconoscono perchè hanno 6 segmenti addominali, mentre i maschi ne hanno 8, ma in genere sono anche più grandi e con l'addome più ingrossato, mentre i maschi sono più snelli.
Il colore delle mantidi religiose può variare dal verde al marrone, pare che a seconda del colore dominante della vegetazione nel momento della muta riescono ad assumere quello più adatto alla
mimetizzazione in quel periodo.
Possono effettuare 8-9 mute dalla nascita alla maturità sessuale, ma ovviamente solo poche sopravvivono così a lungo.
Proprio per questo a conti fatti incidono più di quanto si possa pensare sulla popolazione degli insetti più piccoli di quelli di cui si nutrono da adulti.
Ma ovviamente soprattutto le grandi femmine sono davvero incisive sulle popolazioni di insetti più grandi come cavallette o cimici.
E grazie alla loro rapidità riescono a predare anche insetti molto veloci e abili volatori come ad esempio le mosche.
Per me incontrarle nell'orto è sempre un momento di gioia, e non riesco a non prestare qualche attimo di attenzione a queste incredibili creature.
Anche perchè quando si accorgono che le guardi ricambiano lo sguardo come se fossero molto più intelligenti di quanto ci si aspetta da un insetto.
Quando si spaventano assumono degli atteggiamenti volti ad incutere timore, allargano le zampe anteriori, le ali,cercando di sembrare più grandi, riescono anche a produrre dei suoni, tanto che a
volte riescono a spaventare i predatori, principalmente uccelli di una certa dimensione.
Perchè possano trovarsi bene nell'orto anche per loro conviene piantare delle siepi perenni ai rametti delle quali possono attaccare le ooteche per l'anno successivo, ma anche sui rami nei cumuli
di potature spesso si trovano questi nidi di schiuma solidificata divisa in tante piccole cellette che contengono le uova.
A volte le trovo attaccate anche alle canne dei pomodori, ed ovviamente quando le vedo se proprio le devo spostare per piantare una nuova coltivazione cerco di spostare il sostegno con le uova in
una posizione simile, mantenendo l'orientamento originario rispetto al sole.
Qualcuno mi dirà:" eh, ma quante a quante cose bisogna far attenzione per coltivare un orto come dici tu!"
Io non sto dicendo che bisogna stare a perquisire ogni canna(o altro tipo di sostegno) che usiamo nell'orto,
Ma se si impara ad osservare con attenzione certe cose si notano, e a quel punto perdere 30 secondi per salvare una nidiata di mantidi non mi sembra poi 'sto gran lavoro.
E più si imparano a conoscere tutti gli abitanti del nostro orto e più dettagli poi si riescono a notare senza starci a perdere tempo.
Se uno non sa cosa vedere non vede niente, ma se ci si impegna un pò col tempo viene quasi spontaneo fare questi piccolissimi interventi.
A costo zero e resa altissima, visto che una sola nidiata di mantidi catturerà migliaia di insetti, contribuendo non poco a controllare il numero di insetti nell'orto.
Femmina di Ameles decolor
Maschio di Ameles decolor